NO AL TAGLIO DEI FONDI DEL PNRR PER LE CICLOVIE TURISTICHE

NO AL TAGLIO DEI FONDI DEL PNRR PER LE CICLOVIE TURISTICHE

COMUNICATOSTAMPA

L’appello al Governo delle associazioni che si occupano di mobilità sostenibile e ambiente per sostenere lo sviluppo del settore cicloturistico.

L’annunciato taglio di 400 milioni di euro rischia di paralizzare lo sviluppo del cicloturismo. Bisogna mantenere gli investimenti sulla mobilità attiva. Indispensabile finanziare i progetti in regola con le scadenze PNRR e riallocare le risorse residue ai Comuni per la realizzazione di percorsi ciclabili sicuri casa-scuola, promuovendo il benessere delle nuove generazioni e stili di vita più sani.

L’annunciato taglio dei fondi del PNRR previsti per le ciclovie turistiche per un ammontare di 400 milioni di euro paralizzerà molti progetti già avviati o in fase di appalto. A darne conto sono le associazioni che si occupano di mobilità sostenibile e ambiente – FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Legambiente, Clean Cities Campaign, Milano Bicycle Coalition, ISDE Italia Associazione Medici per l’Ambiente, Fondazione Michele Scarponi, hub.MAT, Salvaiciclisti – che manifestano forte preoccupazione di fronte alle scelte del Governo, a cui rivolgono un appello corale.
Con i nuovi tagli, infatti, sarà inevitabile un ulteriore rallentamento del processo di trasformazione della mobilità italiana che andrà a ripercuotersi negativamente anche sul cicloturismo, un settore in salute e con enormi potenzialità di sviluppo. Ed è proprio questo il comparto a cui il Governo, a più riprese, attraverso il Ministero del Turismo, ha invece dato ampio rilievo con campagne comunicative volte a promuovere la rete Bicitalia.

Dopo le richieste dei giorni scorsi presentate durante la Conferenza Stato Regioni, le associazioni lanciano quindi l’allarme e chiedono di lasciare intatti i finanziamenti per tutti quei progetti che riusciranno a rispettare le scadenze imposte dai fondi PNRR. Laddove, invece, i ritardi in fase di approvazione o di progettazione non permetteranno di attingere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dovrà essere individuata comunque una copertura economica con altre fonti di finanziamento, per permettere alla rete Bicitalia di procedere secondo le previsioni.

In aggiunta, le associazioni chiedono che i fondi PNRR inutilizzati per le ciclovie turistiche vengano comunque destinati allo sviluppo della ciclabilità nazionale. In particolare il finanziamento di progetti di piccole dimensioni destinati ai Comuni, per realizzare infrastrutture ciclabili casa-scuola. Questi interventi, infatti, non necessitando di lunghi iter progettuali e di appalto, permetteranno il rispetto delle scadenze imposte.
A questo proposito, non possiamo trascurare la crescente sedentarietà nel nostro Paese, un problema che riguarda soprattutto i giovani. Da questo punto di vista la sicurezza nei percorsi casa-scuola è fondamentale per restituire autonomia ai bambini e ai ragazzi, promuovendo la mobilità attiva e uno stile di vita più sano, riducendo il traffico, la pericolosità delle strade e l’inquinamento, soprattutto davanti alle scuole.

“Ci appelliamo al forte sentimento di genitorialità più volte espresso dalla Presidente del Consiglio Meloni – concludono le associazioni – affinché attraverso il finanziamento di progetti casa-scuola l’Italia possa garantire un futuro più sano, sicuro e indipendente alle generazioni più giovani. La messa in sicurezza, con itinerari ciclabili, dei percorsi casa-scuola è un passaggio indispensabile per offrire alle famiglie una più facile gestione degli spostamenti quotidiani ed è in linea con le indicazioni della Società Italiana di Pediatria che individua nel diritto alla mobilità attiva di bambini e ragazzi un aspetto imprescindibile della loro salute”.

CICLOTURISMO: LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO

CICLOTURISMO: LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO

Siamo nei mesi più gettonati per le vacanze e molti di noi si sposteranno per “staccare la spina” dagli impegni quotidiani.
Nel panorama del settore turistico, c’è un elemento che sta emergendo con una vivacità inimmaginabile fino a pochi anni fa: il cicloturismo nelle sue diverse forme.

Fino a qualche anno fa appannaggio di nazioni più mature dal punto di vista ciclabile, oggi anche l’Italia sta diventando una meta molto ambita per il cicloturismo con numeri in crescita esponenziale.
Valerio Montieri, progettista e consigliere FIAB nazionale (ben conosciuto anche a Melegnano per la realizzazione della via Conciliazione) è l’autore di un interessante articolo pubblicato come inserto della Rivista “Pagine Turismo”.
L’articolo lo trovate qui e contiene molti elementi utili per avere un quadro di questo settore economico in rapida crescita: ne consigliamo quindi la lettura a tutti coloro che sono interessati a vario titolo (dagli operatori economici ai politici e amministratori pubblici) allo sviluppo del SETTORE ECONOMICO DEL CICLOTURISMO.

CICLOVIA ADRIATICA: DA PORTO SAN GIORGIO A VASTO

CICLOVIA ADRIATICA: DA PORTO SAN GIORGIO A VASTO

E’ un biciviaggio facile e permette anche, eventualmente, di farvi solo una vacanza al mare.
Gli hotel dove soggiorneremo sono:
– IL TIMONE – Porto S. Giorgio
– VILLA ELENA – Tortoreto
– LA BUSSOLA – Ortona
– EXCELSIOR – Vasto

BICIVACANZA: LA CICLOVIA ADRIATICA

BICIVACANZA: LA CICLOVIA ADRIATICA

GLI APPUNTAMENTI SONO SEMPRE PREVIA CONFERMA

La Ciclovia Adriatica è una delle Ciclovie Nazionali della Rete Bicitalia (BI6 – www.bicitalia.org). Va da Trieste a Santa Maria di Leuca e noi ne percorreremo un tratto, da Cesena a Pesaro. I nostri biciviaggi hanno sempre anche l’obbiettivo di scoprire cosa fanno altri per la ciclabilità.
È uno dei tratti tra i più strutturati e molto semplice perché si snoda quasi tutto sulla costa Adriatica.
Un unico tratto può risultare impegnativo ed è il Monte San Bartolo: una strada panoramica da Gabicce Mare a Pesaro che offre un panorama che vi ripaga della fatica della salita. Tuttavia, per chi non si sentisse in grado di percorrerlo, c’è la possibilità di prendere il nostro pullman fino a Pesaro.

Percorreremo circa 150km, da giovedì a domenica, quindi una bicivacanza leggera e alla portata di tutte le gambe: un’ottima occasione per assaggiare un po’ di vacanza dopo la pandemia.

Il programma dettagliato qui

 

PEDALI UNITI D’ITALIA OVVERO LE VACANZE SOSTENIBILI

PEDALI UNITI D’ITALIA OVVERO LE VACANZE SOSTENIBILI

Il Covid ha scombinato i programmi di tutti, vacanze comprese.
Con mio marito avremmo dovuto accompagnare un gruppo in bici in Germania e, saltato il biciviaggio, abbiamo deciso di improvvisarne uno breve a tema, alla scoperta di alcuni dei comuni aderenti alla rete Comuni Ciclabili, lungo la Ciclovia Adriatica tra la Romagna e le Marche. Abbiamo quindi seguito i consigli di chi suggeriva vacanze di prossimità in Italia, perché il nostro Bel Paese ha sempre molto da offrire e troppo spesso non ne siamo consapevoli. Abbiamo anche scelto la modalità bici+treno per una vera sostenibilità della vacanza: Greta Thunberg insegna….ma noi abbiamo imparato da tempo!

La nostra vacanza, quindi, comincia dopo aver caricato le borse sulla bicicletta per la prima pedalata della giornata verso Milano, dove prenderemo il treno che ci porterà a Cesena. Il treno è un regionale dell’Emilia Romagna, di quelli dotati di rastrelliera per bici: comodo e confortevole e distanze tra i passeggeri rispettate.

A Cesena troviamo una bella cittadina diventata famosa per aver adottato una serie di interventi di moderazione del traffico su tutto il territorio, interventi semplici ma efficaci per favorire una ciclabilità diffusa. Da Cesena pedaliamo verso il mare, alla volta di Cesenatico, lungo un percorso quasi tutto ciclabile e protetto: d’obbligo la foto sul ponticello che attraversa il Rubicone con busto di Giulio Cesare.

Se la prima giornata è stata all’insegna della lentezza lungo un percorso breve (circa 20 km), quella successiva è stata piuttosto impegnativa: oltre 80km per arrivare fino a Fano, di cui 25km lungo il percorso della Panoramica nel Parco Regionale San Bartolo.
Due parole sul percorso della Panoramica: dopo 40km già nelle gambe, affrontare la salita alle 12.30 di una calda giornata di agosto non è come fare una passeggiata, ma il percorso è talmente suggestivo e ombreggiato quel tanto che basta per non farti soffrire troppo il caldo, che alla fine perdoni tuo marito che ti aveva convinto ad affrontare quella “salitina” con il miraggio del baretto dopo pochi chilometri (10km!).

Non vi sto a dettagliare tutta la vacanza e i luoghi, ma alcune cose su questo tratto di Ciclovia Adriatica ci tengo a dirle.
Da Cesena a Fano sono numerose le città della rete Comuni Ciclabili con valutazioni diverse, ovviamente, ma lungo questo tratto si vede l’impegno e il lavoro che stanno facendo le Amministrazioni locali per rendere vivibile il lungo mare e offrire così un contesto più gradevole per una vacanza rilassante.

Ci sono numerosi interventi per la ciclabilità e pedonalità che sono veramente di alto livello e cito su tutti, senza voler far torto a nessuno, Misano Adriatico. La cito perché siamo in una zona forse più nota per i motori che non per la bicicletta. Eppure, anche qui si stanno attrezzando per accogliere un turismo lento, fatto di bicicletta e di tranquillità data dall’assenza di auto nel lungo mare. Una situazione in particolare mi ha fatto tanta tenerezza e riportato indietro negli anni: lungo una strada ormai dedicata alle biciclette, 4 ragazzini stavano giocando a calcio e si sono fermati per farci transitare con le nostre biciclette. Una scena che mi ha fatto fare un tuffo nel passato, quando giocavamo in strada sotto casa e ci fermavamo ad ogni passaggio di auto, poche per fortuna a quei tempi.

Non posso non citare, inoltre, Pesaro e la sua Bicipolitana e proseguendo verso sud Fano: in questo tratto di Ciclovia Adriatica il numero di persone in bicicletta è paragonabile solo a paesi del nord Europa. La bellezza di pedalare costeggiando lunghissime spiagge dove il mare lo vedi – e non è sbarrato da teorie infinite di stabilimenti attrezzati – e ti puoi fermare per un bagno, per poi riprendere il tuo viaggio non ha prezzo.
L’accoglienza dei luoghi dove ti senti sempre di casa, le specialità gastronomiche e la ricchezza di storia di questi territori fanno della Ciclovia Adriatica un luogo ideale per il cicloturista…e tuttavia ne abbiamo incontrati pochissimi equipaggiati di borse e chiaramente itineranti come noi. 

C’è ancora molto lavoro da fare per le infrastrutture (ma abbiamo incontrato diversi cantieri in corso), soprattutto nella parte più a sud delle Marche, da Fano in giù per intenderci. Ciò che forse serve di più è però un progetto di ampio respiro di marketing mirato al settore del cicloturismo, per attirare cicloturisti nostrani e non solo tedeschi o austriaci. C’è un patrimonio che mai come oggi occorre saper sfruttare sapientemente e in modo sostenibile: il rilancio dell’economia può partire da un nuovo modo di fare le vacanze e questi territori sono una miniera di materia prima inestimabile!

Giulietta&Silvio

PS: noi stiamo già pensando di tornare il prossimo anno e questa volta ci porteremo i soci e socie FIAB.

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