In queste ultime settimane il dibattito sul rientro a scuola sta tenendo banco in ogni discussione: radio, televisioni, giornali, talk show, social pullulano di notizie e consigli sulle cose da fare per riaprire le scuole in sicurezza. Di sicuro, purtroppo, non c’è nulla se non il fatto che ognuno ci “deve mettere del suo” se vogliamo uscirne tutti nel migliore dei modi. E tutto sommato abbiamo visto che siamo anche capaci di essere responsabili, al netto di quelli che pensano di vivere su un altro pianeta dove tutto è concentrato sulla loro persona e i loro desiderata.
Uno dei temi all’ordine del giorno è sicuramente quello dei trasporti e assistiamo anche in questo caso al moltiplicarsi di esperti con le proposte più varie. Non sappiamo esattamente come si stanno organizzando le varie città del nostro territorio, ma, accodandoci alla folta schiera di esperti, alcune proposte vorremmo avanzale anche noi.

Cominciamo col dire che la maggior parte delle scuole del nostro territorio soffre da tempo della mancanza di spazi sicuri nell’area degli edifici scolastici, presi d’assalto da genitori/nonni/affini che pensano che lo spazio per il parcheggio della propria auto sia una sorta di diritto divino che si acquisisce direttamente con l’acquisto dell’auto.

La prima proposta che facciamo, quindi, è alle Amministrazioni Comunali ed è quella di liberare le aree intorno alle scuole dalle auto: occupano spazio vitale che serve ai nostri bambini e bambine e ai loro accompagnatori per entrate in sicurezza a scuola, mantenendo anche la giusta distanza. Chiediamo quindi alle Amministrazioni Comunali di istituire “strade scolastiche” interdette al transito di auto e parcheggio almeno nelle fasce orarie di inizio e fine lezioni.

Suggeriamo poi di istituire servizi di PEDIBUS e BICIBUS, cosa che in verità molti dei comuni della nostra zona stanno già facendo con grande successo da diversi anni.
Chiediamo agli Amministratori di fare un salto di qualità in questi servizi, che oggi sono gestiti esclusivamente grazie al lavoro di personale volontario, prevedendo risorse da investire nell’organizzazione strutturale del servizio, togliendolo quindi dalla precarietà del supporto di volontari e volontarie che, per i motivi più vari, possono mancare nell’arco dell’anno arrivando anche a dover cancellare il servizio o farlo mancare per alcune scuole.
Il PEDIBUS e BICIBUS devono quindi diventare a tutti gli effetti attività di supporto alle famiglie, sulle quali le Amministrazioni Pubbliche devono investire risorse al pari di altri servizi per il diritto allo studio.

Due parole infine per i ragazzi e le ragazze delle secondarie di secondo grado, che raggiungono le loro scuole generalmente in modo autonomo utilizzando il trasporto pubblico.
Ci rivolgiamo direttamente a loro perché sappiamo che potrebbero avere problemi con il trasporto pubblico dimezzato, ma “non vorrete mica farvi accompagnare a scuola da mamma o papà in auto come i piccoli dell’asilo?”
Sappiamo che molti di loro saranno costretti, perché vivono in zone disagiate dal punto di vista dei trasporti, ma molti altri, forse, hanno solo bisogno di provare a fare quei 4/5/6 km in bicicletta per scoprire che è molto più veloce del pullman che prendevi, è molto più divertente e sano che sedersi sul pullman e poi passare altre 5/6 ore seduti in classe.

Vizzolo, Carpiano, Cerro al Lambro sono le località da cui arrivano molti degli studenti e studentesse delle scuole secondarie presenti a Melegnano: le distanze sono minime (4/5/6 km) e i percorsi sono protetti nella maggior parte dei casi.
L’invito ai ragazzi e ragazze è quello di provare, insieme ad amici ed amiche: il distanziamento fisico con le biciclette è garantito e il divertimento anche.
L’invito alle Amministrazioni Comunali, invece, è quello di rendere quanto più semplici e sicuri i percorsi e dotare le scuole di adeguati parcheggi sicuri.

PS: vi ricordiamo che il Comune di Melegnano cerca ancora dei volontari e volontarie per ampliare il servizio di PEDIBUS di Melegnano

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