Intorno alla metà degli anni Sessanta l’amministrazione comunale di Amsterdam era ancora convinta che le automobili fossero il futuro e che il continuo sviluppo di una mobilità motorizzata potesse trainare a lungo l’economia cittadina e nazionale, ma non tutti erano di questo avviso. Un rappresentante del consiglio comunale, Luud Schimmelpennink, appartenente al gruppo di anarchici Provo, attivisti già noti per campagne contro il nucleare e il consumismo, propose un’idea rivoluzionaria per ridurre la dipendenza dall’utilizzo dell’automobile e, aspetto non secondario, salvare vite umane: offrire a tutti la possibilità di spostarsi in modo facile ed economico, mettendo a disposizione una flotta di biciclette gratuite.
La proposta non fu subito compresa né approvata, ma pose le basi alla nascita di una fiorente industria oggi diffusa in tutto il mondo: il bike sharing.

Nonostante le perplessità di tanti e le molte difficoltà iniziali, il gruppo non si diede per vinto e continuò la battaglia con manifestazioni e campagne informative, quelli che oggi sarebbero chiamati flash mob.
Davanti a gruppi di persone incredule dipingevano di bianco biciclette abbandonate, invitando tutti ad utilizzarle e distribuivano volantini che parlavano di “sacrifici umani quotidiani che vengono fatti per quella nuova autorità alla quale la folla si è sottomessa, l’auto è sinonimo di autorità. Il soffocante monossido di carbonio è il suo incenso. La sua immagine contamina migliaia di strade e canali”. 

Cambiare le abitudini delle persone non è semplice, né immediato, infatti passarono anni prima di arrivare all’Amsterdam che oggi tutti conosciamo e nei primi anni settanta i pedoni morti sulle strade erano ancora due o tremila all’anni. Gli attivisti arrivarono a bloccare le strade più pericolose e i punti nevralgici della città con manifestazioni per invitare tutti a un cambiamento.

Ovunque ci sono i presupposti per cambiare: a volte è necessario esporsi con il rischio di venire additati come folli o estremisti, ma l’attuale situazione globale e anche quella locale impongono un cambiamento.
FIAB Melegnano è pronta e invita  al dialogo le forze politiche che avranno il coraggio di esporsi sul tema e portare avanti proposte e idee innovative per le prossime elezioni amministrative comunali per proseguire verso il cambiamento di cui tutti abbiamo bisogno. 

Diego Segalini
Presidente

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