In questi giorni si parla di ripresa della produzione, di rimbalzo del PIL, di nuovi posti di lavoro e la transizione ecologica, gli argomenti green con annessi buoni propositi sono sulla bocca di tutti.
Tuttavia, per lasciarci alle spalle il periodo decadente che stiamo vivendo ed entrare veramente nel futuro, abbiamo bisogno di ben altro. Lʼindustria automotive è considerata ancora troppo centrale dagli Amministratori degli Stati più importanti al mondo, ma questa idea non è altro che una bugia che raccontano – e si raccontano – poiché è più che evidente che lʼautomobile rappresenta il passato, il secolo scorso.
Lʼidea di economia lineare fondata su consumo, profitto e sfruttamento: questo ciò cui si riferisce Confindustria quando parla di crescita, rinascita e ritorno alla produzione.
Siamo sicuri che i manager e i politici abbiano la volontà e le competenze tecniche per intraprendere un cambiamento efficace e reale in termini di sostenibilità? Siamo certi che la competizione tra le parti sociali sia la vera chiave del progresso?
La transizione ecologica non può prescindere da una riconversione del mondo del lavoro e dellʼeconomia mondiale, se lʼobbiettivo è la tutela del più grande bene comune che abbiamo – il Pianeta Terra – e la bicicletta, come mezzo per una nuova mobilità rispettosa dell’ambiente e della collettività, rientra appieno nel processo di rinascita sostenibile.
Il nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità richiede che la spinta sia per la collettività, non per il singolo, sia la collaborazione e la cooperazione, non la competizione.
Il concetto di categorie come “automobilista/pedone/ciclista” va superato e sostituito dal concetto di “persona”, come va superata l’idea di vivere la vita come una gara, a considerarsi “arrivati” quando si riesce a primeggiare sugli altri e questo vale anche per il tema dello spazio pubblico delle nostre città.
Ecco dunque che il nostro lavoro per restituire spazio pubblico alle persone rientra in questo processo di cambiamento della società verso uno sviluppo che sia sostenibile per tutti e tutte: FIAB Melegnano è un piccolo ingranaggio nel grande meccanismo della cooperazione sociale che può – e tanto sta facendo – migliorare il nostro futuro e quello di chi verrà dopo noi.

Diego Segalini
Presidente

 

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